Contro la corte è il quinto albo della serie a fumetti Batman (Vol 2).
Contro la Corte[]
Dopo otto giorni, il Commissario Gordon non vuole spegnere il Bategnale. Nonostante Batman sia ancora introvabile, lascia il segnale acceso per i criminali devono essere avvertiti e gli amici che sperano che l'uomo dietro la maschera sia ancora vivo.
Batman è intrappolato in un labirinto gigante in profondità sotto Gotham. Dopo otto giorni a passare sempre nelle stesse stanze ancora e ancora, la sua sanità mentale e la sua risolutezza cominciano a vacillare. Entra in una stanza in cui si trova un'enorme fontana a forma di gufo, e nonostante sia assetato, è riluttante a bere, perché teme che l'acqua sia stata drogata dalla Corte dei Gufi.
Torna nel labirinto e si ritrova in una stanza in cui non era mai entrato. Una stanza le cui pareti sono piene di ritratti di persone uccise nel labirinto, fatte impazzire nello stesso modo in cui la Corte sta facendo impazzire lui. Ogni ritratto ha il volto emaciato dei nemici della Corte, impazziti a causa della fame. Al centro della stanza c'è una macchina fotografica, pronta per scattare la foto di Batman da appendere al muro, ma il Cavaliere, in preda alla rabbia, distrugge la macchina e ritorna nel labirinto.
Credendo di vedere i suoi rapitori alla fine di un corridoio, corre verso di essi, ma scopre che era solo un'allucinazione. Non visto da Batman, l'Artiglio osserva ogni sua mossa.
Batman entra in una stanza con migliaia di nomi incisi nelle pareti. Crede che questa stanza sia stata creata per dirgli che la Corte è in città da molto più tempo di lui, a significare che la loro morsa su Gotham è più forte della sua. Suppone che i nomi sui muri sono i nomi di persone che sono state usate o membri della Corte o nemici che hanno ucciso. Ciononostante, Batman è ancora convinto che Gotham sia sua.
Riesce a raggiungere un'altra stanza, piena di tombe incassate nel pavimento. Ogni bara ha la foro di un bambino sul coperchio. Deduce dall'incisione di un artiglio sul muro che ogni bambino era stato uno degli assassini della Corte. Trova una delle bare aperte, ma se ne va prima di fare ulteriori investigazioni.
In qualche modo, si ritrova nella stanza con le fotografie, con una nuova macchina fotografica e un suo ritratto sul muro.
Inoltrandosi nel labirinto, si ritrova in un corridoio colmo di gusci d'uovo che pesta mentre si avvicina ad una coppia di anziani. Quando li raggiunge, la coppia si presenta come Thomas e Martha Wayne, i suoi genitori. Li abbraccia, felice di averli incontrati dopo molti anni, ma improvvisamente i due si trasformano in due gufi che lo attaccano; Bruce capisce di avere un'altra allucinazione.
Nuovamente, si ritrova nella stanza della fontana. Frustrato, prende una delle piastrelle del pavimento e rivela una voragine e si tuffa nel vuoto. Tuttavia, nuovamente, si ritrova nella stanza dei ritratti, con un'altra sua foto sul muro. Infuriato, si copre le orecchie e urla che non ascolterà più la storia che la Corte vuole raccontargli. In quel momento, l'Artiglio si avvicina a lui e lo trafigge con la sua spada.
Sul tetto del Commissariato di Polizia, la lampadina del Batsegnale esplode e il riflettore ha preso fuoco. Gordon e Bullock si chiedono cosa fare, fino a che Robin chiede di rimpiazzare la lampadina e riaccendere il riflettore; visibilmente scosso, ha ancora la speranza che Batman sia vivo.
Curiosità[]
- Alcune delle pagine dell'albo sono stampate sottosopra e per leggerle è necessario ruotare l'albo. Questo è per rappresentare la confusione di Batman e la sua crescente pazzia causata dal labirinto.
- Nella tavola in cui Batman viene attaccato dall'Artiglio, si può vedere una delle mani di Batman trasformarsi in una specie di artiglio dal pelo grigiastro.